Anche Santa Maria a Monte si appresta a rendere omaggio al Sommo Poeta, a 700 anni dalla sua morte. E lo farà in maniera trasversale, tracciando un percorso che dalla musica dell’illustre concittadino Vincenzo Galilei, i cui 500 anni dalla nascita sono stati celebrati lo scorso 2020, porterà all’astronomia di Galileo seguendo il filo rosso dell’Inferno dantesco.
Sabato 18 Settembre alle ore 11 presso l’Area Archeologica La Rocca, sarà infatti una conferenza-concerto, in collaborazione con le istituzioni fiorentine del Museo Galileo e del Conservatorio Cherubini, a commemorare quello che è stato il più grande della letteratura italiana. E non solo, perché la Divina Commedia, immagine di tutto lo scibile umano, è stata una preziosissima fonte di innumerevoli ispirazioni, in tutti i campi del sapere.
Tenuta dalla Dott.ssa Natacha Fabbri, del Museo Galileo – Istituto e Museo di Storia della Scienza, la conferenza verterà sul ruolo svolto dalla Divina Commedia – e, in particolare, dall’Inferno – nell’opera di Galileo Galilei e suo padre Vincenzo, eccellente maestro nel liuto, teorico della musica e compositore tardo rinascimentale nato proprio a Santa Maria a Monte.
Vincenzo Galilei è stato uno dei principali artefici del passaggio dalla polifonia alla monodia accompagnata, che porterà poi alla nascita del melodramma. Tale ricerca trovò compimento in due composizioni, purtroppo andate perdute, una delle quali fu il Canto del conte Ugolino, il cui testo è tratto dall’Inferno della Divina Commedia. La relazione, oltre a tratteggiare i principii che indussero Vincenzo all’elaborazione delle composizioni monodiche e alla scelta di impiegare il testo di Dante, illustrerà pagine delle opere a stampa di Galilei ove compaiono citazioni della Divina Commedia.
Infatti, come Galileo intravide già alla fine del Cinquecento, la presenza dell’inferno al centro del globo terrestre si rivelò determinante ai fini dell’adesione al tradizionale sistema geocentrico. Nei dibattiti che portarono nel 1616 alla condanna del sistema copernicano, la struttura gerarchica dell’universo immortalata nella Divina Commedia svolse infatti un’importanza tutt’altro che secondaria.
La parte musicale dell’incontro, curata dalla Prof.ssa Donata Bertoldi, sarà invece tenuta da I Passi Sparsi del Conservatorio Cherubini di Firenze – ensamble della classe di barocco composta da Martha Rook, soprano, Cora Mariani, mezzosoprano, Niccolò Landi, contralto, Neri Landi, tenore, Lorenzo Tosi, basso – e vedrà l’esecuzione di quelle non frequenti composizioni su testo dantesco che, a partire dalla fine del Cinquecento, iniziarono a diffondersi. A dare inizio a questa breve stagione fu Luzzasco Luzzaschi, eminente musicista della famiglia d’Este a Ferrara; da citare anche il madrigalista più celebre e conteso dalle corti di tutta Italia, ovvero Luca Marenzio.
Un Dante che è stato fonte di ispirazioni sul piano scientifico dunque, musicale, ma non solo: al civico numero 29 dell’antica Via di Renaio a Santa Maria a Monte si trova l’attuale Museo Casa Carducci, dove la famiglia di Giosuè soggiornò dal 1856 al 1858. Sarà lì che una visita teatralizzata, a cura dell’Ass. City Grand Tour, accompagnerà i presenti, passando prima davanti all’adiacente casa natale di Vincenzo Galilei, in un viaggio che andrà a spiegare quanto il Sommo Poeta ebbe ad influenzare la poetica del Premio Nobel del 1906, tanto da fargli affermare che la Cantica Divina fosse “il più sublime concetto che mai capisse in mente umana”.
L’ingresso è libero e gratuito ma occorre la prenotazione, al fine garantire il pieno rispetto delle norme anti-contagio. Per informazioni e prenotazioni 3333495168. Per partecipare occorrerà possedere il Green Pass.