Museo Civico -“Palazzo Guicciardini”
Montopoli in Val d’Arno
Il museo
Realizzato nel “Palazzo Guicciardini”, situato nel centro storico di Montopoli in Val d´Arno, il Museo Civico è stato allestito nella primavera del 2003.
L´obiettivo, fino dalla sua costituzione, è stato quello di raccogliere le testimonianze archeologiche, storiche, artistiche e naturalistiche di quest´area della Provincia di Pisa, per essere una sorta di “biglietto da visita” che invogli a riscoprire la ricchezza dei centri e del territorio circostante. Per tale motivo il Museo Civico è stato pensato e strutturato come il primo dei poli del un futuro “Sistema Museale Montopolese”, per il quale sono state già realizzate alcune delle altre sedi.
Il Museo Civico è strutturato in diverse sezioni tematiche che trovano collocazione sui diversi piani dell´antico palazzo. Al primo piano la sezione archeologica antica del Museo presenta le importanti raccolte Majnoni e Baldovinetti, con oggetti etruschi, romani e alto medievali, parti dei quali di provenienza territoriale; ospita inoltre la collezione personale e i documenti che illustrano l´attività di Isidoro Falchi, medico di Montopoli e appassionato archeologo, il cui nome è legato alla scoperta delle necropoli etrusche di Vetulonia e Populonia negli ultimi anni dell´Ottocento.
È presente anche una sezione dedicata alle ricerche di archeologia medievale e postmedievale nella Rocca di Montopoli, che hanno contribuito a gettare nuova luce sull’arte e sulla storia della zona posteriormente al 1000 insieme ad una serie di stemmi, frammenti lapidei, affreschi ed arredi liturgici provenienti da prestigiosi edifici cittadini e qui raccolti.
Una sala a parte è dedicata alla produzione di terracotta artistica montopolese di Dante Milani. Nel 1923 Milani fece costruire in questo territorio la prima delle sue fornaci da ceramica, che ben presto fu accompagnata da altre strutture artigianali, dando origine ad una produzione di ceramiche artistiche diventata ben presto nota in Europa e nel mondo. Negli anni tra 1929 e il 1943 la fabbrica raggiunse il massimo sviluppo commerciale grazie alla capacità dimostrata dal Milani nella promozione delle sue terracotte in Italia e all´estero, soprattutto attraverso le mostre permanenti e le rivendite a Montecatini, Torino, Roma e New York.
Nel vano sotterraneo si trova la sala dedicata alla paleontologia, con importanti resti fossili, alla quale si affiancano allestimenti temporanei di materiali dall’età etrusca a quella moderna che documentano l´attività del Gruppo Archeologico “Isidoro Falchi”, operativo in quest´area.
Un’altra sezione del Museo, infine, si trova al piano primo ed è interamente dedicata alle arti figurative contemporanee, con opere di artisti locali: Silvio Bicchi (1874-1948) pittore post-macchiaiolo; Menotti Pertici (1904-1966) e Mario Borgiotti (1906-1077), allievi del Bicchi; Paolo Ciampini (n. 1941) incisore di fama internazionale.
I colori delle sale.
Ogni sala è contrassegnata da un colore sulla pianta che orienta nella visita al museo, ecco quali:
Gallery
Descrizione delle sale
– sala informazioni, biglietteria e bookshop
– sezione memorie dal territorio, documenti e reperti
– sezione archeologica, donazione Falchi e collezione Majnoni
– sezione terrecotte artistiche Milani
– sezione paleontologica
– pinacoteca con opere di artisti locali
Catalogo (estratto)
focus: Isidoro Falchi
Isidoro Falchi nasce il 26 aprile 1838 a Montopoli in Val d’Arno da Luigi di Giuseppe Falchi e da Bibbiena Grazzini.
Dopo aver ottenuto la laurea in medicina a Pisa, Falchi diviene medico condotto presso Campiglia Marittima, dove intraprende anche l’impegno politico essendo eletto tra il 1879 e il 1883 come Consigliere Comunale, dedicandosi al diritto di pascolo e di usi civici. Proprio da questo interesse iniziò la sua ricerca archivistica, che culminò con la pubblicazione del suo primo volume dal titolo “Trattenimenti popolari sulla storia della Maremma e specialmente di Campiglia Marittima”, stampato a Prato nel 1880.
Successivamente Falchi si impegnò nello studio di documenti custoditi nell’archivio di Stato di Siena e, in base alla segnalazione di alcuni rinvenimenti nella zona, iniziò alcune campagne di ricerca che portarono al ritrovamento dell’antica città etrusca di Vetulonia. Nel museo di Montopoli sono conservati reperti ed informazioni riguardo l’attività archeologica dello studioso.
focus: Terrecotte Milani
Approfondimento: Le terrecotte di Montopoli in Val d’Arno
La produzione di laterizi e di ceramica è stata praticata a Montopoli e dintorni fin dal tardo Medioevo. La notorietà delle terrecotte montopolesi si deve però all’originale esperienza di Dante Milani, messa in atto a partire dal 1928. Un sito web ne ripercorre la storia e la tradizione di Montopoli…
Sebbene la zona di Montopoli e dintorni avesse le materie prime necessarie per la produzione di fittili e questo tipo di manifatture fossero state anche piuttosto diffuse sul territorio dal Medioevo fino all’unità d’Italia, alla fine del XIX secolo non molte dovevano essere rimaste attive, forse per la concorrenza subita, almeno nel settore dei laterizi, dalla diffusione delle fornaci a ciclo continuo (tipo Hofmann) nei comprensori limitrofi, come a Pontedera.
Quando Dante Milani avviò la sua attività a Montopoli, nel 1920, la situazione era cambiata di poco rispetto allo scorcio del secolo precedente, tanto che in una sua lettera aveva potuto affermare che Montopoli non aveva «tradizioni ceramiste». In realtà fu proprio il ventennio tra le due guerre che vide una ripresa anche dei piccoli centri produttivi in questa zona e rappresentò il momento d’oro per la fabbricazione di laterizi e vari tipi di ceramica. Dai documenti conservati nell’Archivio Storico della Camera di Commercio di Pisa risulta che oltre a Milani negli anni Trenta avviarono le proprie attività nel territorio montopolese almeno altre tre fornaci per laterizi. Nello stesso periodo sono attestate diverse rivendite di laterizi, terraglie e vetri site nel centro di Montopoli.
L’attività di produzione di fittili di Dante Milani ebbe inizio nel 1920 e l’azienda dapprima prese il nome de L’Eterna, che mantenne almeno fino al 1928. In un primo momento in essa si fabbricarono mattoni (1920-1922) e quindi terrecotte invetriate da cucina e decorate con ingobbio sotto vetrina, ma con modesta riuscita economica.
Informazioni
Apertura Estiva (28/3 – 30/9):
Venerdì 10,00-13,00
Sabato e Domenica 10,00-13,00 16,00-19,00
Apertura Invernale (1/10 – 27/3):
Sabato e Domenica 15,00-18,00
Via Guicciardini 55 – Montopoli
Telefono: 0571449811 – Fax: 0571466327
Sito internet: www.comune.montopoli.pi.it
E-mail: museocivico@comune.montopoli.pi.it