Sala 1a

Il cratere attico dagli scavi Falchi a Populonia

Ci troviamo nella prima sala del museo, al centro vedrai una vetrina che contiene un grande recipiente ceramico, dipinto con figure rosse. Si tratta di un “cratere”, dal verbo greco kerànnymi, che significa “mischiare”. Era un vaso utilizzato per mescolare vino e acqua nel corso del banchetto nell’antica Grecia: i crateri venivano posti al centro della stanza ed erano riempiti di vino, a cui veniva aggiunta acqua per diluirlo ed abbassare il contenuto alcolico.

Vino attinto da un cratere nel simposio greco

Questi grandi vasi erano abbelliti da pitture con soggetti che rimandavano ai temi del bere e della festa. Nel nostro caso da un lato si vede il matrimonio tra il dio Dioniso e la mitologica principessa di Creta, Arianna, tra due satiri nudi e una seguace del culto della divinità, che sottolineano la festosità dell’evento. Dall’altro compaiono tre efebi, ovvero giovani adolescenti.

In base allo stile della pittura e ad un’iscrizione graffita sotto il piede del vaso sappiamo che esso era giunto dalla Grecia e che è databile al primo quarto del IV secolo a.C. Il cratere fu scoperto da Isidoro Falchi, un medico montopolese appassionato di archeologia, in una tomba presso San Cerbone di Populonia nel 1889, ed entrò a far parte della sua collezione privata, ora esposta nel museo.

Scegli cosa fare…

Se vuoi scoprire altre forme e funzioni dei recipienti ceramici in uso presso gli antichi Greci e gli Etruschi presenti nelle altre vetrine della prima sala del museo, guarda qua:

Se vuoi sapere come era la zona di Montopoli e quali preziosi reperti ha restituito il terreno anche molto prima del IV secolo a.C., scendi nel piano interrato del museo tramite la scala che trovi andando avanti.