Sala 3
I segreti dei ceramisti di Montopoli
In questa sala puoi osservare i diversi passaggi per la realizzazione di un vaso riccamente decorato, così come era prodotto dalla locale fabbrica di Dante Milani agli inizi del Novecento: se fai attenzione, potrai conoscerne anche alcuni segreti di fabbricazione!
Come prima cosa l’argilla veniva lavorata sul tornio fino a realizzare la forma desiderata e quindi parzialmente essiccata.
In seguito, veniva immersa in una soluzione di acqua e terra bianca, detta bianchetto, per rendere la superficie di colore chiaro e omogeno, e realizzarvi la decorazione. Questa avveniva tracciando le linee delle figure da rappresentare tramite la tecnica dello “spolvero”, carta velina appositamente preparata, della quale trovi un esempio all’interno del secondo vaso. Quindi si procedeva con la graffitura delle linee e con la pittura, e poi si passava alla prima cottura impilando i pezzi, in modo da sfruttare al meglio lo spazio della fornace.
Successivamente si immergeva il pezzo in un’altra soluzione a base di piombo e si cuoceva una seconda volta quasi a mille gradi, in modo che venisse protetto da una superficie vetrosa, brillante ed impermeabile. Infine, vi veniva stesa una particolare patina per “invecchiare” l’oggetto. La composizione di questa patina, che Milani inventò per antichizzare le sue ceramiche, è solo in parte conosciuta: sappiamo che si trattava di una miscela di olio di lino cotto ed altri ingredienti sulla quale, da ultimo, veniva stesa della cera d’api lucidata con un panno.
Scegli cosa fare…
Nella zona di Montopoli esistevano fornaci per la produzione ceramica anche in tempi più antichi: se vuoi scoprire dove e quando, scendi nella sala che trovi sulla destra del seminterrato…
Se invece vuoi conoscere i pittori che ispirarono e lavorarono con Dante Milani nella realizzazione della sua ceramica artistica nel primo Novecento, sali nella pinacoteca che trovi al piano superiore…